Dal momento che il "Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento del Covid-19 nei cantieri" è stato reso cogente mediante l'introduzione nel D.P.C.M. del 26 aprile u.s. come allegato 7, CSP e CSE si devono ora confrontare con nuove tipologie di costi della sicurezza. Data l'autonomia in materia di salute e sicurezza, alcune regioni hanno già dettato disposizioni in materia.
Il 14 marzo scorso era stato pubblicato un Protocollo condiviso tra Governo, sindacati ed organizzazioni datoriali, per la gestione in sicurezza delle attività lavorative. Ieri, 24 aprile, il documento è stato aggiornato, integrandovi alcune note riferite alla fase di riapertura e ai relativi provvedimenti.
Per il controllo dell'avvenuta messa in campo di tutte le azioni previste dal Protocollo in questione da parte dei datori di lavoro, le Prefetture possono avvalersi di Azienda Sanitaria, Guardia di Finanza e Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Il 20 aprile l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato un corposo documento, da cui abbiamo estratto la bozza del verbale di visita e la check list di controllo.
Il 3 aprile u.s. INAIL ha pubblicato la circolare 13, con la quale, tra le altre, ha precisato i parametri della "Tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro". Le imprecisioni nei commenti postati in rete (e non solo) stanno creando grossi dubbi fra imprese e professionisti in merito alle possibili conseguenze di un'infezione da Covid in azienda e/o in cantiere. Alla luce dei documenti ufficiali, le cose non sembrano, però, così tragiche (per quanto non siano, comunque, da prendere alla leggera, potendo attivare un'indagine infortunio).
Una sezione del sito della Gazzetta Ufficiale rende disponibile la raccolta di tutti i provvedimenti, pubblicati nella stessa - Serie Generale, emanati dal Governo e da altre Amministrazioni dello Stato, per la gestione dello stato di emergenza connesso all'infezione epidemiologica da COVID-19.
Il Link alla pagina specifica qui
Punto Sicuro ha pubblicato oggi un documento, intitolato in forma alquanto provocatoria, ma non molto lungi dalla realtà, Il CSE, professionista al quale si chiede di “lavare i nostri panni” , in cui gli autori analizzano, in forma chiara e circostanziata, i doveri effettivi e quelli imposti da più parti al CSE, nonchè le effettive possibilità di azione.